Martedì 23 giugno continua #ICC15Expo – International Chef Cup 2015, competizione culinaria a coppie che celebra l’incontro tra dieta mediterranea e tradizioni culinarie di 8 paesi del mondo. Alla Terrazza di Via Palestro (via Palestro 2), la terza coppia in gara, formata da Isa Mazzocchi (La Palta, Borgonovo Val Tidone) e da Prin Polsuk (nahm, Bangkok), preparerà una ricetta fusion, da loro ideata, riunendo in un solo piatto la raffinatezza speziata della cucina thailandese e i sapori veraci della tradizione emiliana.
Per democratizzare la cucina d’autore, nel rispetto dei valori promossi da Expo 2015 e in accordo con il claim “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, l’evento organizzato da EATART è a ingresso libero. La creazione culinaria dei due chef, accompagnata da una selezione di finger food italiani e thailandesi, sarà degustata dal pubblico e da una giuria di esperti del settore in un momento conviviale. Ai tre membri fissi – la nutrizionista Evelina Flachi, l’attore e drammaturgo Massimiliano Finazzer Flory e la giornalista Cristina Viggé, già intervenuti nel corso dei due appuntamenti precedenti – si affiancheranno per questa tappa l’ambasciatore thailandese Surapit Kirtiputra e la food blogger Alice Agnelli (A Gipsy in the Kitchen).
Isa Mazzocchi gestisce con l’aiuto della famiglia il ristorante La Palta, che si trova nella vallata del Tidone, in provincia di Piacenza, e prende il nome dalle antiche drogherie di paese. Definita “la Chef dall’equilibrio morbido”, mette nei suoi piatti un mix di grazia e concretezza, partendo dalla cucina tradizionale piacentina e dalle influenze francesi trasmesse dal suo maestro Georges Cogny. Ha ricevuto la stella Michelin nel 2011.
Prin Polsuk è il sous-chef del nahm, il ristorante del Metropolitan by COMO Hotel di Bangkok, al primo posto della classifica Asia’s 50 Best Restaurants nel 2014, con una lista d’attesa di oltre due mesi. Lo Chef Polsuk interpreta con coerenza una forte impronta “di casa” rifacendosi alla cucina autentica in materia di ingredienti, rigorosamente naturali e autoctoni, e di ordine di servizio, che secondo la tradizione prevede l’alternanza di piatti più o meno piccanti e l’uso della zuppa a fine pasto.